Sinalunga
Sinalunga
Sinalunga: panorama del centro storico.
Sinalunga |
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Provincia |
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364 m s.l.m. |
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78,60 km² |
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12.317 |
31-12-04 |
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12.317 |
31-12-04 |
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156,70 ab./km² |
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Bettolle, Farnetella, Guazzino, La Fratta, L’Amorosa, Rigaiolo, Rigomagno, Scrofiano |
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Asciano, Cortona (AR), Foiano della Chiana (AR), Lucignano (AR), Rapolano Terme, Torrita di Siena, Trequanda |
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CAP: |
53048 |
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0577 |
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Codice ISTAT: |
052033 |
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Codice catasto: |
A468 |
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sinalunghesi |
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Santo patrono: |
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Giorno festivo: |
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Sinalunga è un comune di 11.782 abitanti della provincia di Siena. Sinalunga sorge sulle colline che separano la Val di Chiana dalla Valle dell’Ombrone, a 47 chilometri da Siena. Il territorio del comune è compreso tra i 243 e i 540 metri sul livello del mare, con un’escursione altimetrica complessiva pari a 297 metri. Il 47.41% della forza lavoro è occupata in attività industriali, il 21.35% della forza lavoro è occupata in attività agricole, il 22.15% in attività di servizio e il 9.08% in attività amministrative. L’economia locale si basa su attività industriale e artigiana meccanica, elettronica, del legno, delle ceramiche, dei materiali da costruzione e degli infissi. La produzione agricola riguarda il vino, i cereali, l’olio, la frutta e gli ortaggi. Rinomata è infine la produzione di salumi.
Amministrazione comunale
Amministrazione | |
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Sindaco | Edo zacchei(centrosinistra) |
Centralino del comune: 0577 63511
Email del comune: sindaco@comune.sinalunga.si.it
- Classificazione sismica: zona 3 (sismicità bassa), Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003
- Classificazione climatica: zona D, 1965 GR/G
Sinalunga fa parte di:
Storia ]
Ritrovamenti fossili di età preistorica, effettuati nelle colline della zona, testimoniano la presenza dell’uomo a Sinalunga. Reperti del VIII sec. a.C ci parlano di un nucleo etrusco nei colli di Sinalunga, un insediamento appartenente alla lucumonia di Chiusi che evolvé e si espanse sicuramente fino al I sec. a.C., come confermato da alcune tombe. Nel colle più elevato di Sinalunga sembra fosse ubicato un tempio molto importante Le colline circostanti erano densamente abitate. I primi contatti con i romani si ebbero all’inizio del III sec. a.C. all’interno di una coalizione comprendente Galli, Umbri e Sanniti. Sempre al I sec. a.C. risalgono i primi insediamenti romani nella parte bassa di Sinalunga, Pieve di Sinalunga, secondo reperti rinvenuti durante alcuni scavi effettuati nel secolo scorso. In epoca repubblicana questo insediamento fu un’importante stazione di posta (mansio) sulla Via Cassia, con il nome di Ad Mensulas, il cui nucleo principale era probabilmente ubicato nello stesso luogo dove oggi sorge la pieve romanica di S. Pietro ad Mensulas.
Cippo funerario romano conservato nella pieve romanica di S. Pietro ad Mensulas.
Infatti, come testimoniato dalla Tavola Peutingeriana, questa importante via di comunicazione in questa parte della Valdichiana senese aveva un percorso che attraversava gli odierni abitati Acquaviva (Ad Graecos), Torrita di Siena (Manliana), Sinalunga (Ad Mensulas), per poi proseguire verso Siena (Sena Iulia). All’inizio del Medioevo, sulla collina sopra la vecchia mansio romana di ‘’Ad Mensulas’’, si ergeva il minaccioso castello delle Ripe, intorno al quale cominciarono ad insediarsi i sinalunghesi, visto il progressivo impaludamento che stava interessando la sottostante pianura della Valdichiana, a causa dell’incuria a cui erano soggette le perfette canalizzazioni etrusche, mantenute in funzione per tutta l’età romana e poi abbandonate alla fine dell’Impero Romano d’Occidente. Il borgo nato all’ombra del castello delle Ripe con il tempo andò sviluppandosi, tanto che un documento del 782 attesta l’esistenza di un luogo per le pubbliche adunanze: un solido edificio nel quale si conservavano i documenti e la cassa della comunità. Successivamente questo edificio fu trasformato in chiesa (l’odierna chiesa di Santa Lucia). A questo periodo risale anche il nome di Sinalunga (inizialmente Asinalonga), per motivi assolutamente ignoti. Poco dopo Sinalunga fu il regno dei Cacciaconti, un ramo della famiglia comitale degli Scialenghi, la quale prese possesso di un’ampia area a sud di Siena. Infatti, un documento del 18 febbraio 1197 conservato nelCaleffo Vecchio presso l’Archivio di Stato di Siena, attesta l’atto di sottomissione al Comune di Siena da parte dei Cacciaconti. Verso la fine del XIII secolo Ghino di Tacco, brigante nato a La Fratta da un ramo della famiglia Cacciaconti, dopo il perdono del Papa Bonifacio VIII e della Repubblica di Siena, si ritirò in vita tranquilla in Asinalonga, dove fu ucciso nel tentativo di mettere pace tra due litiganti. Il 20 novembre 1303 vede la nascita del libero comune di Sinalunga, dopo lunghe dispute con i Cacciaconti, spalleggiati da Siena, come risulta da un atto redatto in Sinalunga e conservato presso l’Archivio di Stato di Siena, e nel 1337 Siena assegna a Sinalunga una sede degli undici Vicariati in cui suddivise il suo territorio e tale rimase sino al 1468. Nei primi decenni del ‘300 il territorio senese era devastato dalle Compagnie di Ventura, mercenari al soldo di signorotti e governi perché danneggiassero il territorio nemico, in un primo tempo pagati anche dalla Repubblica di Siena perché non facessero danno, ma senza successo. Nel 1363 la Repubblica di Siena decise di difendere con le armi il proprio territorio e in un’epica battaglia, durata dall’alba al tramonto, in cui fu sconfitta la più micidiale tra le compagnie di ventura, quella dei bretoni del Cappello, al soldo dei fiorentini. La parte finale della battaglia, con la rotta dei mercenari, avvenne nel luogo che da allora prende il nome dalla fase di accerchiamento il Serraglio, lungo il tracciato della via Cassia tra Sinalunga e La Fratta.
Sinalunga: la chiesina del Serraglio.
L’esercito imperiale di Carlo V alleato con i fiorentini entrò nel territorio della Repubblica di Siena proprio in Valdichana ed occupò in pochi giorni tutti i castelli di confine, tra cui Sinalunga che fu usata come prigione. Poco dopo, grazie un certo sinalunghese di nome Biancalana, truppe senesi arroccate a Trequanda, o forse a Montelifré, riuscirono a penetrare nottetempo nel castello di Sinalunga per mezzo di una porta segreta ed a trucidare la guarnigione spagnola, anche se pochi giorni dopo il castello fu di nuovo riconquistato dagli spagnoli, la cui rappresaglia fu crudele, soprattutto sul popolo. Nell’aprile 1555 Siena capitolò. La guarnigione cittadina si ritirò in Montalcino, dove si ricongiunse con le ultime truppe della Valdichiana. Alcuni castelli, fra cui Sinalunga, furono ripresi, ma nel 1557 la Repubblica di Siena cessò definitivamente di esistere, e Sinalunga entrò a far parte del Granducato di Toscana Nel 1718 GianGastone de’ Medici affronta ancora una volta il secolare problema dell’impaludamento della Valdichiana che ripreso dai Lorena fu portato a compimento nel secolo successivo ad opera di Vittorio Fossombroni. Nel 1778 i piccoli comuni circostanti (come ad esempio quello di Scrofiano) furono riuniti nel Comune di Sinalunga. Gli inizi del 1800 sono francesi anche a Sinalunga. Se ne conservano le tracce negli atti pubblici. Il comune fu liberato il 20 luglio 1814. Il 24 settembre 1867 l’esercito regolare, per impedire a Garibaldi di marciare su Roma, lo arrestò nel Palazzo Luigi Agnolucci.
Arte
Sinalunga: la Collegiata di San Martino.
Numerosi sono le chiese ed i monumenti visitabili a Sinalunga. La cinquecentesca Collegiata di San Martino è l’edificio simbolo di Sinalunga, ingresso al centro storico del paese.La collegiata fu costruita a partire dal 1588 nel luogo dove sorgeva l’antica rocca, smantellata poco prima.
Collegiata: Madonna col Bambino e i Santi Sigismondo, Rocco, Giovannino, Antonio abate e Sebastiano. Il Sodoma
Collegiata: Madonna col Bambino. Benvenuto di Giovanni
Fu costruita su progetto dei perugini Simone e Bernardino Ferri. La chiesa ha il prospetto intonacato, preceduto da un ampio sagrato con scalinata del 1616 in travertino, tripartito da quattro grandi lesene collegate da un timpano triangolare. Tutti gli elementi decorativi sono in mattoni, materiale usato anche per la costruzione della parte terminale dell’alto campanile a torre, a quattro ordini e con monofore ad arco a tutto sesto, con cupolino, lanterna e piramide apicale. In laterizio è anche il tributo ottagonale edificato nel 1753, sormontata dalla lanterna eretta nel 1812, che ricalca le forme della sottostante struttura. L’interno della Collegiata, con una pianta a croce latina e la navata principale arricchita da quattro cappelle per ogni lato. La navata, il transetto, il presbiterio e le cappelle presentano la volta a botte. All’incrocio tra navata e transetto si erge la cupola terminale del 1753. Al suo interno si conservano notevoli dipinti, tra cui spiccano per la pregevole fattura e l’importanza artistica la Madonna col Bambino di Benvenuto di Giovanni (XVI secolo), la Madonna col Bambino e i Santi di Giovanni Atonio Bazzi detto il Sodoma (XVI secolo) e lo Sposalizio della Vergine di Rutilio Manetti (1615).
Palazzo Pretorio
Nel centro storico svetta la torre campanaria del medievale Palazzo Pretorio. Eretto tra il 1337 e il 1346 e restaurato nel XV secolo e XVII secolo, era la sede dell’autorità civile; nella facciata principale e nel lato orientale del palazzo sono presenti vari stemmi dei Podestà dell’epoca della Repubblica di Siena e quelli dell’epoca medicea. In particolare, nella parte destra del portale principale è presente una gogna dove i malviventi o presunti tali venivano posti al pubblico scherno. Sempre nel centro storico è presente il pregevole Teatro Comunale costruito nel 1797 (recentemente restaurato) dedicato a Ciro Pinsuti, musicista sinalunghese allievo di Gioacchino Rossini. Il centro storico conserva pochi tratti dell’antica cinta muraria, visibili ancora nel lato sud-orientale, e caratterizzati da alcuni resti di torri medievali, attualmente sedi di abitazioni privati.
Facciata principale della Chiesa di Santa Croce
Rimarchevoli sono la Chiesa di Santa Lucia (chiesa tardo romanica esistente già nel 1278 oggi auditorium musicale), la Chiesa di Santa Croce del 1400 (situata accanto alla distrutta rocca, e conservante il dipinto Lo sposalizio della Vergine di Luca Signorelli), la Chiesa della Madonna delle Nevi del 1685 (chiesa ad unica navata conservante un bassorilievo di scuola senese raffigurante la Madonna col Bambino e Angeli del XV secolo), e la Chiesa del Sacro Chiodo (costruita nel 1289, annessa all’allora ospedale).
Il Santuario della Madonna del Rifugio, presso il Convento di San Bernardino
Fuori dal centro storico di Sinalunga, sul colle Poggio Baldino a circa 500m s.l.m., possiamo trovare il Convento di San Bernardino, costruito nel 1499 e restaurato nel ‘700, ora sede dei frati minori francescani e delle suore del Sacro Cuore di Gesù, il cui edificio principale è rappresentato dal Santuario della Madonna del Rifugio. Nella settecentesca cappella laterale del santuario sono conservati dipinti cinquecenteschi, come il Battesimo di Gesù e la Incoronazione della Vergine di Guiduccio Cozzarelli, e la Annunciazione di Benvenuto di Giovanni. Tuttavia il Santuario è rinomato per l’immagine della Madonna del Rifugio di Sano di Pietro, venerata dalla popolazione perché protettrice della Valdichiana.
Chiesa di San Pietro Ad Mensulas, Pieve di Sinalunga
A valle del centro storico, si estende Pieve di Sinalunga, quartiere di Sinalunga nato attorno alla Chiesa di San Pietro ad Mensulas. Questo tempio, consacrato nel IV secolo da San Donato, vescovo di Arezzo, è stato edificato su un precedente edificio romano, con tutta probabilità l’edificio principale della mansio Ad Mensulas, la stazione di posta sulla Via Cassia. I contrafforti visibili alla base della facciata sono di epoca romana, come pure lo sono due lapidi conservate all’interno. La Chiesa in stile romanico, si presenta a tre navate separate da arcate a tutto sesto costruite con pietre dell’antica mansio romana. L’altare è stato recentemente restaurato (2004).
Personaggi Illustri
- Manuele Laschi (1982–?): showman;
- Luigi Agnolucci (1832–1926): ingegnere;
- Maria Rosaria Bindi (1951): politico;
- Ciro Pinsuti (1828–1888): musicista (pianista e compositore);
- Ghino di Tacco (1832–1900): nobile ghibellino, un po’ bandito un po’ eroe;
- Ezio Marchi (1869–1908): veterinario e ricercatore;
- Giuseppe Stocchi (1832–1900): sacerdote, scrittore e storico.
Manifestazioni
- Festa di Biancalana (Giugno)Proloco Sinalunga
- Festa dell’Uva e del Vino (Settembre)Proloco Sinalunga
- Festeggiamenti della Madonna del Rosario (prima e seconda settimana di ottobre)
o Festa della Madonna del Rosario (prima domenica di ottobre)
o Gara competitiva di gran fondo Mountain Bike “SINALUNGA BIKE”
o Fiera alla Pieve (Martedì successivo prima domenica di ottobre)
o Gara podistica “PASSEGGIATA ALLA FIERA” (seconda domenica di ottobre)
- Festa di San Martino: Carriera di San Martino (corse dei carretti) (domenica più vicina all’11 novembre)
- Pane e olio in frantoio (fine novembre)
Città gemellate
Il paese è gemellato con: